"On n'est pas dans le futurisme, mais dans un drame bourgeois ou un thriller atmosphérique"
L'analisi del canzoniere trobadorico E (BNF, fr. 1749) si inserisce nel filone di studi che analizzano la lirica medievale nella sua tradizione manoscritta. Il lavoro ecdotico si configura come strumento essenziale per la comprensione della stratigrafia dei testi e delle tradizioni liriche; allo stesso tempo, l'analisi stemmatica consente di approfondire le dinamiche di ricezione dei testi dei trovatori e l'evoluzione del sistema culturale in cui essi si inseriscono.
La prima Parte dello studio traccia una panoramica delle caratteristiche salienti dell'antologia, delle fonti e del sistema linguistico del copista linguadociano che, attorno al 1300, ha esemplato il canzoniere. La seconda Parte riunisce dodici capitoli dedicati alle sezioni di altrettanti trovatori (Raimon de Miraval, Peire d'Alvernhe, etc.). Tramite quest'analisi nel dettaglio della microvarianza, la prospettiva d'insieme della prima Parte e` calata nell'esercizio filologico sui singoli testi. La necessaria suddivisione espositiva muove dunque da un discorso critico unitario.
Mediante l'interazione complessa di prospettiva sincronica e diacronica, il volume definisce la posizione di E nel contesto della tradizione linguadociana orientale e delinea parallelamente il profilo del 'lettore' per cui l'antologia e` stata tagliata.
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