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Ideata per raccontare l'opera completa di Thomas Bayrle, nato a Berlino nel 1937, la pubblicazione include anche alcuni dialoghi con l'artista, intervistato da personalità del mondo dell'arte come Daniel Birnbaum, Massimiliano Gioni e Hans Ulrich Obrist. Le conversazioni con Bayrle permettono di comprendere il suo approccio all'arte e la sua pratica artistica, entrando nel vivo delle sue riflessioni, come quelle a proposito della Cina e dell'interesse per l'Oriente fin dai tempi di Mao. Si ripercorre la carriera dell'artista dagli esordi alle varie innovazioni tecnologiche che egli ha impiegato nel corso degli anni. Pubblicato in edizione bilingue in italiano e inglese, il libro raccoglie le opere realizzate nel corso della sua attività attraverso una selezione curata di immagini provenienti dagli archivi Fiat. «Per Bayrle lo stabilimento Fiat e la sua produzione in massa di automobili, entrate a far parte dell'immaginario collettivo di molte generazioni, sono stati una fonte d'ispirazione fondamentale» scrive Ginevra Elkann, presidente della Pinacoteca Agnelli. Per questo l'opera di Bayrle è proprio un saggio visivo che collega la pratica dell'artista ai temi comuni della produzione industriale, del lavoro, dell'impresa e della meccanica e alla fabbrica come luogo di lavoro, potere ed economia, come dimostrano le tele realizzate appositamente per la Pinacoteca come omaggio alla Pista 500. La mostra Form Form SuperForm, allestita nella Pinacoteca Agnelli di Torino, è l'occasione di raccontare l'opera di Thomas Bayrle, uno degli artisti tedeschi più prolifici del dopoguerra. È celebre per i suoi pattern ispirati da immagini di persone, prodotti e macchine. Affascinato dal rapporto tra individuo e società, Bayrle realizza opere sui temi del lavoro, della religione e del desiderio di consumo.
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