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La vertiginosa ascesa sociale della dinastia dei Medici fu sostenuta e garantita da una serie di prestigiose unioni matrimoniali.
Nel Cinquecento, quando questa famiglia di banchieri era appena riuscita a trasformare la Repubblica fiorentina in Principato, le spose straniere appartenenti a famiglie nobili rappresentavano non solo preziosi alleati politici, ma anche importanti simboli sociali. Allo stesso modo, i vincoli matrimoniali stretti tra donne della famiglia Medici e regnanti di Stati europei riflettevano il nuovo lustro internazionale della dinastia. Le numerose principesse che varcavano i confini nel contesto di questo «traffico di donne d'élite» portavano con sé le tradizioni culturali del proprio luogo d'origine integrandole con quelle della società che le accoglieva, per soddisfare interessi personali e culturali, politici e dinastici.
Il presente volume prende in esame i modi in cui le donne della famiglia Medici contribuirono agli scambi culturali tra le corti europee, non solo nel campo delle arti figurative, della musica e della letteratura, ma anche in ambito economico, politico e religioso. Il libro, che raccoglie i contributi della conferenza internazionale tenutasi presso la Villa I Tatti di Firenze (The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies) e il Kunsthistorisches Institut (Istituto Max Planck), è dedicato in particolare alle regine francesi Caterina e Maria de' Medici, all'elettrice del Palatinato Anna Maria Luisa de' Medici e alle granduchesse fiorentine Giovanna d'Austria, Cristina di Lorena e Maria Maddalena d'Austria.
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Caraïbes, 1492. "Ce sont ceux qui ont posé le pied sur ces terres qui ont amené la barbarie, la torture, la cruauté, la destruction des lieux, la mort..."