"On n'est pas dans le futurisme, mais dans un drame bourgeois ou un thriller atmosphérique"
Il volume raccoglie vari interventi dedicati al celebre e prezioso acquamanile duecentesco conservato presso il Museo Civico Medievale di Bologna. Appartenuto al pittore Pelagio Palagi, fu molto probabilmente realizzato intorno al 1230-1240 da un maestro attivo nella Germania settentrionale, e rientra nella categoria degli acquamanili detti «cavallereschi», il cui uso, come per altri oggetti di questo tipo utilizzati come versatoi, resta ancora in parte misterioso, pur potendosi certamente ipotizzare una loro funzione legata a forme rituali e liturgiche di carattere sacrale. «Simbolo» dei Musei Civici d'Arte Antica, l'acquamanile è stato oggetto di un recente restauro nei laboratori dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze nell'ambito di un progetto promosso da Art Defender.
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