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L'esposizione, curata da Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli e aperta dal 15 febbraio al 21 luglio 2024, presenta al pubblico per la prima volta il lavoro degli ultimi dieci anni di Chiara Camoni (Piacenza, 1974), tra cui una serie di nuove opere quali Serpenti e serpentesse, Casetta e Leonesse, tutte del 2024. La pratica artistica di Camoni unisce la dimensione artigianale alla gestualità rituale e si articola attraverso molteplici forme espressive, passando dal disegno alle stampe vegetali, dal video alla scultura e in particolare alla ceramica. Le sue opere si contraddistinguono per l'uso di materiali organici e di oggetti di uso domestico, evidenziando la rilevanza del contesto naturale e suggerendo riflessioni sull'attualità e la salvaguardia dell'ambiente. In occasione della retrospettiva Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse, allestita nello spazio Pirelli HangarBicocca, Marsilio Arte pubblica l'omonimo volume che ripercorre la ventennale carriera dell'artista mettendo in luce il suo distintivo linguaggio artistico con contributi di scrittori e pensatori di diversi ambiti disciplinari. In apertura del volume, il sociologo Gian Arturo Gilli nel suo saggio Piccole Creazioni riflette sulla determinazione e sullo sviluppo di quello che definisce un «lessico della creazione». Partendo dal racconto creativo per eccellenza - l'apertura del libro della Genesi - l'autore cerca di andare oltre al significato letterale dei termini, ricercandone un senso allegorico e spirituale. Le curatrici della mostra Aspesi e Griccioli accompagnano invece il lettore attraverso la parabola artistica di Chiara Camoni, soffermandosi su alcuni lavori rilevanti come l'opera scultorea Leonesse (2024), realizzata appositamente per la retrospettiva di Pirelli HangarBicocca. Il giardino come spazio, materia, tempo e sogno. Note su giardinaggio, archeologia, antropologia e su Chiara Camoni è il testo firmato dal curatore Andrea Villani, in cui un excursus introduttivo sulla storia dei giardini funge da spunto per indagare l'importanza dell'aspetto ecologico-antropologico nel lavoro dell'artista. La storica dell'arte Chuz Martínez, in Le passioni della gioia. Su Chiara Camoni, svela e approfondisce lo stretto - quasi essenziale - legame che intercorre tra l'arte di Camoni e l'ambiente in cui si trova il suo studio. Infine, le curatrici Aspesi e Griccioli dialogano con l'artista, permettendo al lettore di immergersi completamente nella sua poetica. In Chiara e le sue Sisters Alice Motard, direttrice del Centre européeen d'actions artistiques contemporaines (CEAAC) a Strasburgo, ragiona su Sisters, la serie di opere scultoree antropomorfe realizzate con frammenti di ceramica e di vegetali che Camoni sviluppa dal 2017. Oggetti dalle tenebre è il titolo del contributo di Domitilla Dardi, curatrice per il design al MAXXI di Roma, che affronta il tema dell'importanza delle suggestioni archeologiche nella pratica artistica di Chiara Camoni. Chiude il volume il saggio Il tempo della materia: la scultura tra memoria e metamorfosi dell'archeologa Anna Anguissola, in cui viene approfondito l'aspetto materico delle opere.
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