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La scultura lapidea del Trecento nelle Marche è stata indagata solo marginalmente negli studi di storia dell'arte, tanto che le testimonianze superstiti in territorio regionale - numerose quanto eterogenee - sono ancora oggi, in massima parte, pressoché inedite.
Una vera e propria riscoperta è quella offerta dallo studio di Luca Palozzi - edito per la Biblioteca d'arte di Silvana Editoriale -, dedicato all'arca sepolcrale del vescovo Ansovino, costruita sullo scorcio del XIV secolo nella cattedrale di Santa Maria Maggiore a Camerino.
Grazie a un'attenta analisi del monumento e a una nuova indagine documentaria, il libro ricostruisce la storia dell'arca - passata, a partire dal XVI secolo, attraverso una serie di incendi, smontaggi e ricomposizioni - arrivando a chiarire le complesse vicende della sua origine, indissolubilmente legata a un periodo particolarmente felice nella storia della città marchigiana, quello della piena affermazione della signoria dei da Varano.
La lettura degli apparati figurativi svela ai lettori come l'arca del santo appaia, oltre che come un testo religioso, anche come uno dei più importanti monumenti 'civici' della Marca medievale. Al suo principale autore, il Maestro delle Virtù, il volume dedica, in margine, un approfondimento di studi.
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